Nostra Signora della Provvidenza
Il titolo di Nostra Signora (spesso indicata come N.D., ossia in latino Nostra Domina) della Provvidenza o "Madonna della Provvidenza" è stato conferito a Maria, madre di Gesù, dalla Chiesa Cattolica.
La ricorrenza, facoltativa, ricorre il sabato precedente la terza domenica di novembre.
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Per iniziare, purtroppo per voi, è necessaria una breve premessa teologica: la "provvidenza" esprime l'amore con cui Dio provvede, appunto, alle necessità del mondo.
È sua volontà che ogni cosa sia retta da un giusto ordinamento in quanto è suo disegno che tutti gli uomini siano "eletti" alla vita eterna e si salvino, sebbene ciò superi le loro possibilità.
Con il suo intervento la libera volontà dell'uomo a fare azioni di bene, indebolita dal peccato originale, viene restaurata tramite la Grazia divina (spontanea e appunto gratuita). La natura umana si può a questo punto indirizzarsi alla salvezza, prevista dalla provvidenza, tramite azioni di bene(ficenza).
Quindi con il titolo di "Signora della Provvidenza" si celebra la missione che Dio affidò alla beata Vergine.
Questa sua missione si esplicita,
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con il suo essere madre del Salvatore, grazie al quale la provvidenza divina si dispiega nella storia della salvezza umana.
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con il fare da intermediaria per la provvidenza divina. La beata Vergine, come madre di Gesù, divenne quindi colei che intercede presso Dio affinché si possa ottenere protezione e aiuto nella vita quotidiana. Questo aspetto risale al racconto evangelico delle nozze di Cana, nelle quali Cristo ha operato il suo primo miracolo grazie appunto all’intercessione di Maria.
L'origine ufficiale del titolo, per quanto la devozione esistette ben da prima, pare derivi dal quadro "Mater Divinae Provvidentiae" di Scipione Pulzone donato nel 1663 ai padri Barnabiti, e da loro esposto nella chiesa di San Carlo ai Catinari a Roma.
L'immagine rappresenta l'apparizione della Vergine Maria verificatasi a inizio Cinquecento a Cussanio, vicino a Fossano, e la liberazione del paese dalla peste.
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La devozione alla "Madonna della Provvidenza" fu particolarmente sentita a Genova e influì molto sulla nobiltà cittadina.
L'uso da parte loro di questo titolo, legato alle opere di carità, gli permise di evidenziare l'intercessione della Vergine affinché la provvidenza divina ci "liberi dal male" inteso come avversità quotidiana. Ma anche evidenzia come la salvezza eterna dei nobili, voluta dalla provvidenza divina, divenga (una volta "liberati dal peccato") conseguenza dei meriti dovuti alle loro azioni di beneficenza.
Per tale motivo nella nostra città molti gruppi e associazioni si rifacevano a Lei.
Tracce residue di questo ne abbiamo nel nome della nostra farmacia (dovuto all'omonima pia associazione che l'aveva istituita), come anche nelle immagini devozionali presenti in ben quattro chiese cittadine.
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La figura ad olio venerata nella vicina basilica di San Siro che appare di molto simile a quella del santuario di Nostra Signora della Provvidenza di Palermo. Pare, anzi, sia stata portata a Genova da un capitano o da un mercante dalla Sicilia.
La basilica di San Siro era infatti la chiesa dei Chierici Regolari Teatini fino al 1798.
L'olio, che rappresenta Santa Maria della Provvidenza, è di ignoto autore, ma stimabile di fine Settecento. Pare fosse posizionato dal 1815/25 sull'altare maggiore. Orna adesso l'altare della cappella di sinistra, già precedentemente intitolata all'Assunta.
Anche nella chiesa di Sant'Ambrogio, sempre a Genova, si venerava la Madonna della Provvidenza. Qui era rappresentata in un quadro attribuito all'ancora giovane Andrea Semino; appariva assieme a Giuseppe e Giovanni Battista. Precedentemente l'opera era posizionata in Sant'Andrea ed era chiamata "Madonna nera".

Nel 1800, per la protezione che offrì da un bombardamento inglese, ebbe il nuovo titolo. Con il suo trasferimento successivo in Sant'Ambrogio l'opera venne ridotta, asportandovi le figure maschili.
Quando soppressero il monastero di Nostra Signora della Misericordia. le monache brigidine offrirono nel 1812 l'immagine della Madonna Immacolata al rettore della chiesa di San Torpete che la collocò su un altare minore.
Successivamente il rettore don Nicolò Gandolfo le attribuì il titolo di "Madre della Divina Provvidenza".
Dal 1818 fu posta sull'altare maggiore.
Nel 1854 il dipinto, in quanto composta "di materia che le leggi della chiesa non ammettono nelle immagini", venne sostituito da una sua copia in legno, opera di Giovanni Battista Drago.
La macchina lignea appare vestita con drappo d'argento e ricami in oro; braccio disteso all'ingiù e con il sinistro piegato verso il cielo dal gomito in su.
Nel 1736 il sacerdote Barnaba Leone trasportò, da una piccola cappella sul colle di Pietra Minuta, nel Secentesco conservatorio di San Girolamo della Carità, sulle alture dell'Acquaverde, una immagine di Maria e la intitolò a "Nostra Signora della Provvidenza". La devozione che attirò fece poi chiamare chiesa e conservatorio col titolo della Provvidenza. La stessa salita prese il nome di salita della Provvidenza.
A metà Ottocento chiesa e conservatorio vennero incorporate all'Arsenale di Terra durante i lavori di ingrandimento delle strutture.

